Germinale (Feltrinelli) by Émile Zola

Germinale (Feltrinelli) by Émile Zola

autore:Émile Zola [Zola, Émile]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2013-06-04T22:00:00+00:00


Sette

La riunione era al Plan-des-Dames, una radura aperta di recente dal taglio di un bosco. Era un dolce pendio cinto da un meraviglioso faggeto con tronchi dritti e regolari che formavano un colonnato bianco punteggiato da verdi licheni. Qualche gigante abbattuto giaceva ancora nell’erba, mentre più a sinistra una catasta di legna tagliata formava un cubo. Il freddo al calare della notte si era fatto più pungente e il muschio gelato scricchiolava sotto i piedi. Era buio pesto a terra e gli alti rami si stagliavano nel cielo pallido, dove la luna piena all’orizzonte cominciava a spegnere le stelle.

Quasi tremila minatori si erano presentati all’appuntamento, una folla brulicante di uomini, donne e bambini che poco a poco riempiva la radura riversandosi fin sotto gli alberi. Continuavano ad arrivare ritardatari e una fiumana di teste immersa nell’ombra andava allargandosi invadendo i boschi cedui vicini. Dalla foresta immobile e ghiacciata saliva un rombo simile a un vento di temporale.

Étienne, in cima al pendio insieme a Rasseneur e Maheu, dominava la distesa. Lassù era scoppiata una lite e le loro voci arrivavano a folate improvvise. Poco lontano alcuni uomini restavano ad ascoltarli: Levaque a pugni stretti, Pierron, di schiena, molto preoccupato di non aver potuto continuare a fingere di avere la febbre, e anche Bonnemort e il vecchio Mouque, seduti fianco a fianco su un ceppo, l’aria pensierosa. Più indietro la banda dei burloni, con Zacharie, Mouquet e altri ancora, venuti per ridere; un po’ più in là un gruppo di donne serie e raccolte, come se fossero in chiesa: la Maheude, che senza aprire bocca scuoteva la testa alle sorde imprecazioni della Levaque, Philomène, a cui era tornata la bronchite come ogni inverno, che tossiva, la Mouquette, sola, che rideva a più non posso, divertita dal modo in cui la Brûlé trattava la figlia, una snaturata che la cacciava di casa per rimpinzarsi di coniglio, una venduta che ingrassava grazie alle vigliaccate del marito. Jeanlin, in piedi sulla catasta di legna, aveva tirato su Lydie e costretto Bébert a seguirlo lassù in aria, più in alto di tutti.

Il litigio nasceva dalla richiesta di Rasseneur di procedere regolarmente all’elezione di un comitato di presidenza. Non aveva ancora digerito la disfatta al Bon-Joyeux e, convinto di riconquistare la vecchia autorità se avesse parlato non più a dei delegati ma a un popolo di minatori, aveva giurato a se stesso di prendersi la rivincita. Étienne, infuriato, aveva trovato stupida l’idea della presidenza in quella foresta e dato che li braccavano come lupi, riteneva necessario agire in modo rivoluzionario, selvaggio.

Quando si rese conto che la disputa rischiava di non finire più, decise d’improvviso di rivolgersi alla folla e salì su un tronco d’albero urlando: “Compagni! Compagni!”.

Mentre Maheu soffocava le proteste di Rasseneur, il confuso frastuono della gente si placò in un lungo sospiro. Étienne continuò con voce stentorea: “Compagni, dal momento che ci impediscono di parlare, dal momento che mandano i gendarmi come se fossimo dei briganti, è qui che dobbiamo metterci d’accordo! Qui siamo liberi,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.